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Citizen science: la scienza di tutti

Citizen science: la scienza di tutti

Ciao a tutti amiche ed amici, da come ci ripetono i media tutti i giorni dobbiamo restare a casa. Purtroppo non è facile stare a casa quando si è costretti, però possiamo inventarci numerose cose da fare che ci danno la possibilità di scoprire cose nuove e di migliorare noi stessi. Di sicuro vi state domandando:” Come posso scoprire cose nuove nell’ ambiente ristretto di casa mia? Vi assicuro che è possibile ed interessante. Se avete la pazienza di leggere la mia guida sulla “Citizen Science”, scoprirete di cosa si tratta.

Citizen Science: che cos’ è?

Con il termine Citizen Science (scienza dei cittadini in inglese) si intende quell’insieme di attività, o progetti di ricerca scientifica, guidati, completamente o in parte, da “scienziati” amatoriali, cioè non professionisti.

Grazie alla facilità di accesso online a informazioni di tutti i generi, tra cui anche quelle scientifiche, i cittadini possono utilizzare questi dati per effettuare ricerche e valutazioni proprie. La Citizen Science è quasi un sinonimo della cittadinanza attiva, strettamente connessa alla digitalizzazione del cittadino.

Citizen Science: Come viene applicata?

La Citizen Science punta a riunire i volontari in un processo scientifico. Questi Citizen Science si suddividono in base al loro grado di coinvolgimento, così da essere distinti in differenti categorie, dove i volontari mettono a disposizione dei ricercatori i loro “strumenti”.

Ad esempio, il progetto SETI@home della NASA, tende a riunire molti volontari che hanno deciso di far utilizzare le memorie dei propri computer, quando sono accesi, per aumentare la capacità di calcolo dei
computer collegati.

Inoltre ci sono dei progetti che funzionano anche tramite app installate sugli smartphone dei volontari, si occupano di inviare dati sul rumore, al fine di avere una mappa dettagliata dell’inquinamento acustico delle metropoli. Ci sono anche dei progetti dove i volontari raccolgono informazioni direttamente sul “campo” in molteplici ambiti scientifici come: ornitologia, biologia, meteorologia, astronomia che è il campo più grande della Citizen Science.

Se siete appassionati di ornitologia potete diventare da casa Citizen science, raccogliendo dati riguardo le attività o il numero degli uccelli che riuscite ad individuare da casa vostra con l’ausilio di binocoli. in mancanza di questo strumento, si può osservare ad occhio nudo, quando è possibile, contare e catalogare le diverse varietà di volatili che si trovano nelle vicinanze.

Se siete appassionati di biologia potete acquistare, se non lo possedete già, ad un modico prezzo un microscopio con collegamento al computer così da poter ingrandire visualizzare e condividere con la comunità di Citizen science, qualsiasi microorganismo, come acari, batteri delle piante, muffa e tanto altro.

Per chi invece è appassionato di meteorologia con pochi strumenti come un barometro, un igrometro e un anemometro è possibile anche dal balcone di casa propria acquisire dati sulla pressione atmosferica, tasso di umidità nell’aria o velocità del vento.

Invece per gli appassionati della volta celeste come gli astronomi è possibile osservare il cielo tramite binocoli o telescopi dalle proprie finestre, balconi e giardini. Effettuare rilevamenti di dati di pianeti o stelle distanti anni luce sarà un gioco da ragazzi. Naturalmente utilizzando l’attrezzatura giusta, senza spendere un patrimonio.

Invece se preferite fare altro: leggere un libro, ascoltare musica o giocare con i vostri figli; leggete la mia guida “La Tecnologia ai tempi del Coronavirus”.

Nei giorni scorsi abbiamo visto come diversi ricercatori nel mondo si siano rivolti ai supercomputer nell’intento di velocizzare l’analisi del Coronavirus e dei suoi meccanismi, così da fornire in pochi giorni dati che avrebbero altrimenti richiesto mesi di calcoli e sui quali i ricercatori potranno provare a identificare una cura. Per quanto un singolo supercomputer possa essere potente, non potrà mai eguagliare la potenza di calcolo di una intera rete che riunisca molti dei computer presenti nel mondo.

Citizen Science vs Coronavirus

Infatti, come è successo alla NASA, anche all’Università di Stanford, già da molti anni, è stato avviato il progetto di calcolo distribuito Folding@home, che, tramite l’installazione di un semplice programma, si avvantaggia della potenza di calcolo dei computer collegati alla rete per eseguire complicate analisi di sequenze proteiche. Generalmente, esse riguardano l’analisi del genoma umano, ma in questi giorni l’Università ha espresso la propria volontà di convertire il software all’analisi del Coronavirus.

Tutto questo riguarda un obiettivo molto importante adesso, perché bisogna capire il funzionamento del virus e in modo particolare delle proteine che si estendono a partire dalla sua superficie, tramite le quali si lega alle cellule, infettandole. Se si riuscisse a trovare un modo per inibire questa azione del Coronavirus si potrebbe creare una cura efficace che lo renda innocuo. Il tempo però è poco e quindi c’è bisogno di tutti noi.

Come partecipare al Folding@home

Se in questo frangente molto critico, anche voi desiderate mettervi in gioco nel vostro piccolo, dovete possedere un computer, fisso o notebook, non molto obsoleto. Come vedrete partecipare al progetto Folding@home è molto semplice, così contribuirete a salvare tante vite umane. Il funzionamento è piuttosto facile, non richiede conoscenze né informatiche avanzate, né in ambito medico-scientifico.

Tutto ciò che dovete fare è cliccare su questo link (https://foldingathome.org/start-folding/), scaricare il software di Folding@home, seguire la procedura d’installazione e una volta terminata avviare il programma ogni qual volta il vostro computer sia acceso, e cliccare sulla voce “Any desease”. Il software infatti si connetterà automaticamente a un server da cui scaricherà le sequenze da analizzare a cui poi invierà i risultati. A voi non sarà richiesto di fare altro. E se questo per voi non dovesse essere abbastanza e volete contribuire al massimo delle vostre possibilità non vi resta che lasciare il computer acceso tutto il giorno col programma in esecuzione, anche quando non lo state utilizzando.

Conclusioni

Come dicevo poc’anzi, in questo periodo molto delicato c’è bisogno dell’aiuto da parte di tutti. Ognuno di noi deve fare la sua parte, anche restando semplicemente a casa #DISTANTIMAUNITI. Dobbiamo combattere questa battaglia contro il killer invisibile e, solo restando uniti, possiamo vincerla!

Ciao ciao

28 commenti su “Citizen science: la scienza di tutti”

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